Siddhartha Gautama, detto Shakyamuni venne chiamato Budda «colui che è risvegliato». Prima della sua ricerca spirituale Shakyamuni viveva nell'agio e nell'isolamento dorato del palazzo del padre. Poco prima dei trent'anni uscendo di nascosto vide per la prima volta malati, vecchi e morti, rimanendone turbato. Allo stesso modo rimase ammirato dalla serenità di un saggio eremita. Shakyamuni presa coscienza della precarietà delle sue ricchezze, abbandonò la famiglia, in cerca di una soluzione definitiva alle grandi sofferenze del mondo. Intraprese diverse pratiche spirituali e incontrò molti maestri, finché, insoddisfatto di quanto sperimentato, ricercò la sua via: a metà tra l'estremo ascetismo e una vita legata ai desideri terreni.
All'età di trentacinque anni, meditando sotto un albero, Shakyamuni raggiunse lo stato dell'Illuminazione, lo stato di completa e profonda saggezza, al di là di ogni sofferenza. Da quel momento passò la vita a insegnare come raggiungere questa condizione a innumerevoli persone, fondando una comunità monastica a cui poterono accedere gli uomini e successivamente anche le donne, cosa estremamente rivoluzionaria nella società indiana dell'epoca, che tradizionalmente non consentiva loro di uscire dalla tutela e dal controllo diretto della famiglia patriarcale. Il Budda morì a ottanta anni. Da quel momento il suo insegnamento si diffuse in varie parti dell'Asia, mutuando e assimilando gli usi e costumi locali e dando vita a varie tradizioni buddiste, che si differenziarono tra loro per alcuni aspetti interpretativi dell'insegnamento. |