Una sintesi tra fotografia e pittura cinese del paesaggio v
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Gli autori: George DeWolfe
fotografa dal 1964, ha conseguito un MFA in fotografia al Rochester Institute of Technology. Ha studiato con Ansel Adams e Minor White negli anni settanta e ha studiato la percezione con Richard Zakia.

fotografia e pittura cinese

 

Ha insegnato il sistema zonale e la percezione presso la New England School of Photography, The University of Idaho e il Colorado Mountain College. Insegna in numerosi workshop e seminari in tutti gli Stati Uniti. Tra i suoi clienti: APC, Eastman Kodak, Hewlett-Packard, Teledyne Water-Pik, United Bank, Yamaha, J.C. Penny e Sears.

Le passioni di George sono insegnare le abilità visive della fotografia digitale e fotografare i misteri del mondo. Combina la struttura della pittura tradizionale cinese di paesaggio con la struttura dei generi di paesaggio occidentali, realizzando il suo misterioso stile.

 


 

Gli autori: Lydia Goetze

 

fotografia e pittura cinese tradizionale

 

"I miei interessi principali sono la fotografia di paesaggio, le stampe d'arte e l'insegnamento. Ho imparato ad amare il paesaggio come alpinista e velista in Alaska, Terranova, Labrador e più vicino a casa sulla costa del Maine e nelle White Mountains del New Hampshire. Per 25 anni, ho insegnato modellazione agli adolescenti della Phillips Academy, di Andover. Ho applicato quell'esperienza adattandola ai metodi digitali per la stampa e lo scatto. Ora continuo a coltivare il mio amore per l'insegnamento presso vari laboratori fotografici.

Le mie immagini sono state pubblicate nella rivista Appalachia, su Yachting magazine e nel recente libro di George DeWolfe; inoltre sono incluse nella collezione permanente dell'Addison Gallery of American Art e in varie collezioni private".

 

 

 

 

 

 

 

 

George DeWolfe e Lydia Goetze realizzano dei workshop in Cina proprio per studiare ed applicare questa particolare tecnica fotografica che si richiama allo stile degli antichi pittori.

 

 



 

 


 

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Copyright 2018
© The Luminous Landscape

 

Fotografare come gli antichi
pittori cinesi di paesaggi

 


di George DeWolfe & Lydia Goetze

 

fotografia e pittura cinese tradizionale
Huangshan, Cina, 2012 - George DeWolfe ©

 

La pittura tradizionale cinese del paesaggio ha un'età di quasi 1500 anni, più di qualsiasi altro genere della cultura occidentale.
Quali sono le sue qualità percettive (che possiamo vedere anche noi)?
Come possiamo adottarle per usarle nella fotografia digitale?
Studiare la struttura visiva di questi dipinti è stato un modo per analizzare ciò che fa sì che un'immagine "funzioni"
e
questa ricerca ci ha affascinato sempre di più, scoprendo una maniera molto diversa di vedere le cose – quella appunto dei pittori cinesi classici di paesaggi.

 

George DeWolfe:

"Nella primavera del 1986 ero nella biblioteca del college per preparare alcuni appunti per una conferenza. Era sera tardi ed ero rimasto solo, fatta eccezione per il bibliotecario.
All'altra estremità del lungo tavolo, dove ero seduto, c'era un grande libro a brandelli. Alla fine la curiosità ha avuto la meglio e sono andato a vederlo. Il titolo, il Tao della pittura, era intrigante per me, in quanto avevo già letto l'antico Tao Te Ching, uno dei testi sacri delle grandi religioni.
Appeno ho letto l'introduzione e il primo capitolo è successa una cosa strana: ho iniziato a sostituire la parola pittura con fotografia. Avevo tra le mani la storia, e la tecnica, di un gruppo di artisti che stavano cercando di fare la stessa cosa con cui mi misuravo io con la macchina fotografica, ma 1500 anni fa, con un bastoncino di inchiostro nero, acqua, un pennello e carta.
Ma non era tanto la tecnica a sembrare simile, quanto i semplici strumenti utilizzati per produrre immagini in bianco e nero del paesaggio e l'ispirazione che questi pittori traevano dal Tao Te Ching.
E' stato il cambiamento di paradigma di cui avevo bisogno per realizzare la sintesi della percezione visiva di superficie ed un'espressione più profonda dei misteri della natura, cui si accede attraverso la consapevolezza".

 

Lydia Goetze:

"La mia prima domanda è stata: Come sono venute su queste montagne sagomate stranamente?
La risposta è stata: adeguandosi alla realtà intorno a loro. Queste montagne sono reali. Le abbiamo viste a Huangshan, a Zhangjiajie e nella valle del fiume Li. Gli uomini che hanno dipinto queste guglie estreme, ci hanno camminato e vissuto in mezzo, sentendosi parte integrante della natura, in un modo che pochi pittori o fotografi occidentali hanno sperimentato.
Hanno vissuto spesso (per necessità), molto semplicemente, come monaci o eremiti con pochi beni materiali, in grotte o in semplici rifugi. H
anno lavorato con inchiostri mono-tono e un assortimento di pennelli su seta o carta".


 

Gli antichi pittori cinesi di paesaggio hanno creato un'arte che possiede la straordinaria capacità di superare i movimenti arbitrari che l'arte occidentale, e la fotografia, devono affrontare.
Questo è il più antico genere artistico, ancora attivo, al mondo. Rappresenta ed unifica lo spirito umano, la natura e l'universo, che è stato creato con consapevolezza, riflessione e silenzio. È una vera forma di espressione che esiste nel mondo, dove arte e spirito si scontrano e diventano una cosa sola.

Negli anni del nostro primo impatto con la pittura cinese di paesaggio, abbiamo scoperto e utilizzato la struttura degli antichi dipinti cinesi adeguandola alla fotografia digitale e alla stampa a getto d'inchiostro.
I capisaldi di questa pratica sono: una solida conoscenza dei principi fondamentali della visione umana, imparare la consapevolezza ed applicarla alla visualizzazione.
Questo articolo quindi parla proprio della struttura visiva di base della pittura tradizionale cinese di paesaggio.

Quando analizziamo la struttura visiva della pittura cinese di paesaggio, notiamo diverse cose che ci sembrano strane. L'uso dello spazio negativo deriva la sua importanza visiva e spirituale dalle tradizioni filosofiche taoiste e buddiste Chan e dalla loro abilità nella meditazione come preparazione per la pittura.
Il modo in cui il pittore mostra la profondità e la distanza di tre piani verticali è radicalmente diverso dall'idea occidentale di prospettiva lineare lungo un piano orizzontale. L'uso di rotoli di pergamena favorisce la realizzazione di immagini alte e verticali o lunghe ed orizzontali, queste ultime progettate per essere visualizzate come segmenti composti in un'immagine globale.

A volte un dipinto contiene molteplici punti di vista e, poiché il mezzo primario era l'inchiostro di China su carta o seta, questi paesaggi sono stati realizzati spesso in bianco, nero e molti toni di grigio.

 

fotografia e pittura cinese tradizionaleZhangziajie, Cina, 2012 - Lydia Goetze ©

 

Vuoto

Il vuoto è il tema principale della teoria estetica cinese dell'arte. L'artista prima calma la mente, facendola diventare silenziosa e vuota di pensieri ed emozioni: si tratta della pratica secolare della "pienezza della mente".
In questo stato di vuoto e tranquillità, l'ispirazione scorre tranquilla crea un senso di relazione tra le cose del mondo. Questa pratica permette poi all'artista di dipingere, con mano rilassata, pennellate naturali.
È un atto combinato di spontaneità ed autenticità.

L'atto fisico della pittura, con una mente libera, si manifesta principalmente con l'uso e l'importanza dello spazio negativo. In Occidente siamo abituati alla pittura e a fotografare le cose, ma gli antichi pittori cinesi iniziavano con il vuoto e lo spazio negativo. Infatti è l'elemento più importante in questo tipo di realizzazione artistica.

In fotografia (e pittura), il fondamento di ogni composizione è lo spazio negativo. È il luogo dove nascono tutte le regole secondarie della composizione. Comprendere accuratamente lo spazio negativo consente di vedere puramente ed autenticamente senza la sovrapposizione di regole compositive. Un buon modo per imparare a conoscere lo spazio negativo è con il libro "The New Drawing on the Right Side of the Brain" di Betty Edwards .

 

fotografia e pittura cinese tradizionaleBambù e neve, George DeWolfe ©, 1995


Si noti come lo spazio negativo bianco funzioni con il soggetto di bambù. Non è solo lo spazio negativo,
ma un vuoto veramente consapevole, tipico dei dipinti cinesi di paesaggi.

I tre piani

Per rappresentare la profondità, la maggior parte dei dipinti di paesaggi cinesi contiene tre singoli piani verticali, come tre quadri appesi uno davanti all'altro: il primo piano, la terra di mezzo e lo sfondo.
Il primo piano consiste solitamente in oggetti "terreni" come persone, animali, edifici e alberi.
Il piano centrale rappresenta spesso il vuoto in forma di nuvole, nebbia o acqua.
Il piano di sfondo include spesso elementi "celesti" come colline e montagne, così come il cielo.
I pittori cinesi non usavano la prospettiva come si fa nell'arte figurativa (o guardando attraverso la lente di un punto di vista unico di una macchina fotografica), ma mostravano la profondità con i tre piani.
In ognuno di questi piani lo spazio negativo – o vuoto – gioca un ruolo chiave nella composizione.
La natura appiattita della maggior parte di questi quadri può essere riprodotta utilizzando un teleobiettivo moderato, per appiattire la prospettiva ottica in combinazione con uno dei tre formati qui sotto.

I paesaggi cinesi hanno 3 piani per creare profondità:

fotografia e pittura cinese tradizionale

fotografia e pittura cinese tradizionale

Questo è un esempio di una pittura cinese che mostra i 3 piani.
Il primo piano è separato dallo sfondo da un terzo piano vuoto
Immagine per gentile concessione del Museum of Fine Arts, Boston ©

 

fotografia e pittura cinese tradizionaleGoetze Lydia © - Huangshan, Cina 2006
Questa foto ha più di tre piani, ma l'idea è di ottenere uno spazio negativo in tutti i piani

 

I tre formati

I dipinti cinesi di paesaggi generalmente avevano tre formati: in rotolo verticale, orizzontale e quadrato. I rotoli verticali erano realizzati su lenzuola verticali di seta o, più tardi, di carta. Le proporzioni dell'immagine variano notevolmente, ma la maggior parte hanno un rapporto larghezza / altezza di circa 1:2 e 1:3.
I rotoli orizzontali a volte erano molto lunghi (con panorami molto larghi), alcuni misurabili in decine di metri.
L'idea principale di un rotolo orizzontale era di svelare il tempo attraverso un registro di viaggio o una storia.
Ogni parte del racconto visivo occupava una parte definita ed uguale dell'opera.
I formati quadrati solitamente erano semplici composizioni che utilizzavano il vuoto e la semplicità come tratti distintivi.
I fotografi possono regolare le loro proporzioni per imitare questi stili antichi.

 

fotografia e pittura cinese tradizionaleFormato quadrato - Lydia Goetze ©

fotografia e pittura cinese tradizionale
Formato verticale - Lydia Goetze ©

fotografia e pittura cinese tradizionaleFormato orizzontale - George DeWolfe ©

 

Tonalità

Gli antichi pittori cinesi di paesaggi usavano solo l'inchiostro nero "India", acqua e pennelli. La terminologia per descrivere e numerare i vari tipi di inchiostro diluito e i diversi tipi di pennellate si contano a dozzine: da umido a secco, dal buio alla luce.
La loro capacità di realizzare quadri di notevole e variegata qualità tonale, in bianco e nero, li rende uguali ai più raffinati disegni a carboncino e alle migliori fotografie in bianco e nero.
Oggi siamo fortunati ad avere strumenti come Lightroom, Photoshop e Nik Silver Efex Pro per eseguire le regolazioni necessarie ad imitare i toni dei dipinti cinesi.
Inoltre, la possibilità di effettuare eccellenti stampe in B&W con stampanti Epson, con ImagePrint e carta di alta qualità, da Hahnemühle ed Epson, ci permette di copiare e continuare lo stile di questi antichi artigiani.

fotografia e pittura cinese tradizionale

 

fotografia e pittura cinese tradizionaleQueste due immagini sembrano uguali, ma sono state scattate in luoghi completamente diversi.
La prima in Cina, a Zhangziajie, mentre quella sottostante è stata realizzata
durante una tempesta invernale nella valle Yosemite, USA.
Le tecniche della pittura cinese possono essere utilizzate ovunque.
Le due immagini sono di George DeWolfe ©

 

Nella pittura cinese c'è una lunga tradizione di copia dai maestri, non necessariamente per riprodurre l'immagine stessa, ma per cercare di ri-catturare e mostrare la sua energia vitale, quella che i cinesi chiamano "Qi".

Come tutti gli artisti creativi, anche i fotografi sono aperti a nuovi modi di visualizzazione e di ispirazione prendendo spunto da tutti gli altri mezzi di comunicazione.

Sintetizzando: la pratica della "pienezza della mente", con la visualizzazione degli antichi maestri cinesi della pittura dei panorami e l'utilizzo degli strumenti della fotografia digitale, sono l'oggetto di studio e sperimentazione nei nostri laboratori fotografici in Cina, proprio tra quei monti che quegli antichi maestri hanno conosciuto ed amato.

Tutte le immagini proposte sono state realizzate con una Nikon D7000 e varie lenti.