Inchiesta su un quadro enigmatico:
"la morte di Giacinto" - 1° parte

di Cees de Bondt

Dopo circa nove anni di ricerche su questo dipinto, un numero sempre crescente di studiosi d'arte tende a sostenere l'interpretazione di Cees de Bondt: cioè che questo quadro venne realizzato a seguito della famosa partita di pallacorda durante la quale Caravaggio, nel 1606, ferì a morte il rivale Ranuccio Tomassoni. Episodio questo che fu la causa del suo esilio.
Ecco la storia della ricerca della verità nascosta in questo dipinto.



La Morte di Giacinto, ©  Musée d’art Thomas Henry, Cherbourg-Octeville

Il quadro raffigura Apollo che sorregge Giacinto morente. Probabilmente il dipinto fu realizzato dal pittore francese Valentin de Boulogne e non da Simon Vouet (1590-1649) come suggerito da alcuni. L'opera si deve all'ispirazione e al suggerimento del poeta e scrittore italiano Gianbattista Marino, che nei giorni dell’omicidio del 1606 si trovava proprio a Roma.
Marino, probabilmente, era il compagno di gioco di Caravaggio, e proprio su suggerimento dell'amico indusse de Boulogne a rendere pubblico il suo pentimento, probabilmente per ottenere il perdono per quanto commesso.

Alcuni dipinti affascinano quando sono visti da vicino, altri se siete ad una distanza maggiore. Si può passare davanti ad un’immagine più volte, o averla studiata accuratamente, senza esseere consapevoli del suo impatto, così difficile da individuare.
La spiegazione si acquisisce a poco a poco. Un lungo silenzio ...., poi il colpo di fulmine ed ecco la luce....!

Dal 2005 sono stato impegnato nello studio di questo dipinto misterioso che mostra due figure seminude, il dio Apollo, il suo amante Giacinto, e due racchette. Il quadro non è riuscito ad ispirare la ricerca degli storici dell'arte. L'immagine sembra creata per confondere chi la guarda. La rappresentazione è così sconcertante, palesemente anacronistica. Certo, non c'è alcuna possibilità che questi due uomini dall'antichità abbiano potuto giocare a pallacorda!

La storia di questa ricerca ha preso il via dal testo del catalogo di una mostra: "Se dovessimo ricostruire la storia degli ultimi anni di Caravaggio, a cui questa mostra è dedicata, solo su base cronologica, o come una successione di eventi, dovremmo cominciare dal 28 maggio 1606, quando il pittore inflisse una ferita a Ranuccio Tomassoni durante un alterco sul Campo Marzio e fu costretto a fuggire da Roma".
Ferdinando Bologna, Caravaggio: The Final Years, Exhibition Catalogue 2005

Caravaggio (1571-1610), al suo tempo era un rivoluzionario, noto per la sua arte sessualmente provocatoria. Dopo l'incidente del 1606 il suo lavoro fu sempre più associato con il suo lato oscuro, con temi macabri, come decapitazioni e flagellazioni. La mostra "Caravaggio the Final Years" tende proprio a rispecchiare questo periodo buio. Nella National Gallery di Londra, sedici opere di Caravaggio dal 1606 al 1610 sono dipinte in ambientazioni buie, con luci drammatiche, come se i suoi quadri avessero bisogno di maggior melodramma. Andando da un quadro all'altro, ogni immagine si presenta come una scossa improvvisa per il visitatore.
Ma che cosa è successo esattamente il 28 maggio 1606 per trasformare la vita di Caravaggio in un incubo?


Crispijn de Passe, Una Partita di Pallacorda, incisione (Ashmolean Museum, Oxford) 1612

Per cominciare bisogna fare subito una precisazione, che manca nel testo del catalogo, un elemento essenziale: il 28 maggio 1606 Ranuccio Tomassoni non è stato solo ferito, è morto a causa della ferita che gli aveva procurato Caravaggio a seguito dell'alterco durante una partita di pallacorda che li aveva visti protagonisti. E' questo evento, il più tormentoso nella vita del pittore, che a mio avviso, ha ispirato la produzione del dipinto della nostra indagine. E' stato questo incidente fatale che ha condizionato gli ultimi anni di Caravaggio, quando la sua arte divenne profondamente macabra. Le sue opere tra il 1606 e il 1610 riflettono lo stato mentale del pittore, come quello di un uomo con una taglia sulla sua testa.
Risolvere l'identità nascosta della morte di Giacinto è una questione complessa: chi ha commissionato e perché, e chi ha dipinto? Sicuramente un enigma intricato che ha bisogno di essere chiarito.
Il dipinto probabilmente fu realizzato relativamente presto dopo la morte prematura di Caravaggio nel 1610.

La prima volta che ho visto questo dipinto è stato quando stavo effettuando ricerche sulla Pallacorda giocata in Italia, un lavoro che ha portato alla pubblicazione del libro: Royal Tennis in Renaissance Italy (Brepols) nel 2006. Una fotografia in bianco e nero, intitolata la Mort d'Hyacinthe (la morte di Giacinto), è stata inclusa in un saggio francese che presentava la storia dei giochi con la palla. Così ho conosciuto questo dipinto, realizzato nel cosiddetto stile caravaggesco, conservato in un museo di Cherbourg, Francia.
Mi hanno colpito le due racchette che si vedevano chiaramente nella parte scura dell'immagine.
Ma è vero quello che mi suggerisce il mio istinto, che l'episodio che ha ispirato questo quadro è stato la famosa partita giocata a Roma nel 1606?
Una ricerca di Google su 'Caravaggio' e 'partita di tennis' produce oltre 180.000 risposte.

Che cosa è successo per giustificare il profondo dinamismo emotivo visualizzato nella morte? Dopo circa nove anni di ricerca sto cominciando a rilevare un faro di luce alla fine del tunnel.

 

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