Nozioni fondamentali della teoria del colore:
Armonia
di Colin Holcombe - "Oil Painting Techniques"
Armonia di colore: principi
Bridget Riley {1} distingue tra colore pittorico (necessario per dipingere un quadro) e colore percettivo (l'esperienza quotidiana del colore: così com'è in realtà).
Gli artisti devono lavorare con entrambi, fondendo le loro sensazioni in termini pittorici.
Ma gli artisti hanno anche bisogno di un metodo, di un modo per creare la loro realtà pittorica. I fondamenti della teoria del colore sono quindi diventati un importante supporto, nel XIX secolo, ma i suoi concetti non sono stati applicati in modo coerente e non sempre sono risultati corretti. (Vale anche la pena di sottolineare che non c'è nessun principio insindacabile di colore, né una solida base concettuale per dipingere).
Storia del colore
Alcune tendenze o principi generali sono evidenti nella pittura europea: {1}
Tiziano è stato il primo artista a creare una struttura spaziale solo con il colore. La sua unità pittorica è stata ottenuta con rapporti di colore, modulando e riprendendo lo stesso colore in varie tonalità e variazioni di tonalità, nell'ambito di un dipinto, sempre tenendo presente che i colori creati da giustapposizioni dovevano realizzare anche un'unità.
Veronese e poi Watteau hanno adottato alcune delle tecniche di Tiziano, usando decorazioni, tessuti, architetture ed oggetti come strumenti per portare il colore all'interno delle loro immagini.
Immagine a fianco: "Ester e Assuero" del Veronese. 1555. San Sebastiano. Venezia. Colore sontuoso, ritmi vivaci e grande variazione di tono, purezza del colore, su uno schema complementare di rosso e verde.
Rubens ha trasportato i componenti delle tonalità della pelle sugli altri oggetti dei suoi dipinti.
Caravaggio introdusse una formula realizzabile, semplificando il colore nel chiaroscuro. Il tono era diviso dal colore, una concezione che influenzò l'arte europea fino al XIX secolo.
Immagine a fianco: "Las Meninas" di Diego Velázquez. 1656. Museo del Prado Madrid. Velázquez ha creato modelli di spazio usando toni caldi e freddi del grigio, aggiunendo pennellate virtuose per dare brio ai personaggi, per renderli animati. (Cliccare per ingrandire).
Vermeer ha riunito i colori primari (gialli e blu) in un centro di interesse e poi li ha sparsi in altre parti del dipinto.
Poussin ha fatto qualcosa di simile, trovando qualche colore dominante e coordinandogli intorno il dipinto.
Delacroix lavorava ai suoi schemi di colore ancor prima di prendere in mano i pennelli, spesso anni prima. Comunemente ha usato maggior contrasto tonale quando il colore era più debole e utilizzato minor contrasto quando i colori erano più forti.
Monet e gli impressionisti {2} hanno usato quella che hanno chiamato una percezione 'enveloppe', in genere una rappresentazione della luce e dell'aria mediante coppie di colori complementari, che portava ad altri colori mediante la loro interazione e ad un'interazione secondaria tra colori indotti e primari.
Ci potrebbero essere tre o più coppie in ogni dipinto, utilizzate per rappresentare le sensazioni vissute dal pittore davanti alla natura. Contrariamente ad altri impressionisti non amò usare il viola (o il blu) per le ombre, infatti (contrariamente alla teoria) usò spesso un semplice nero.
Qui sopra: "Balneazione presso La Grenoillère", di Claude Monet. 1869. Galleria Nazionale. Londra. Un'opera tipica degli impressionisti, utilizzando però ancora la classica combinazione dei colori split complementari: blu, verde e blu-verde opposti a rosso-arancio. (Cliccare per ingrandire).
Seurat e i puntinisti hanno raggruppato i colori in cinque categorie: locali, a luce riflessa diretta, a luce parzialmente riflessa/assorbita, colore locale e colore ambiente complementare. In pratica, tuttavia, Seurat ha impiegato solo due principi: ha aumentato il contrasto di tono nell'unione di oggetti chiari e scuri e usato colori complementari collocati fianco a fianco in punti.
Cezanne ha creato immagini con un piano singolo, dislocato, orchestrando il colore e semplificando le forme.
Immagine a fianco: "Cesto di mele" di Paul Cezanne. c.1895/ The Art Institute of Chicago. Chicago. Un'armonia semplice di colori (rosso, rosso-arancione, arancione) che Cezanne ha utilizzato spesso per modellare lo spazio.
(Cliccare per ingrandire).
I cubisti hanno usato forme semplici ma aprendo nuovamente la profondità col colore
Matisse ha sostenuto che se il preciso carattere delle sensazioni poteva essere rappresentato dal colore, allora la procedura poteva essere invertita, con il colore pittorico che crea le sue sensazioni.
Analisi del colore
I pittori ereditano le tradizioni, ma sono le loro piccole differenze apportate alla prassi abituale e le ragioni che li portano a queste innovazioni, che sono così illuminanti.
Qui propongo alcune brevi analisi dell'armonia di colore:
Giambattista Tiepolo
Tiepolo ha usato preferibilmente complementari e split-complementari, ma spesso ha aggiunto un ulteriore colore per dare varietà. Il viola l'ha usato raramente. I colori tendevano ad essere taglienti o acidi. Le alte luci (solitamente in bianco) occupavano il 10-15% dell'area ed erano utilizzate per la composizione e il contrasto. I bianchi raramente erano puri, ma generalmente cremosi e verdastri.
Immagine in alto: "Ritrovamento di Mosè" di Giambattista Tiepolo. c.1740. Galleria Nazionale della Scozia. Edimburgo. (Cliccare per ingrandire).
Le zone di alte luci erano sempre chiuse con ombre e dipinte vigorosamente per dare energia e movimento.
I toni scuri, componevano il 10-15% dell'area del quadro ma non giocavano alcuna parte nella composizione: erano utilizzati per la modellazione e per qualche contrasto misurato. La chiave di composizione erano i terziari, circa il 40% della superficie, che collegavano i colori puri. Nel "Ritrovamento di Mosè" vediamo la gradazione dal grigio-verde del mantello, al grigio-verde della vegetazione dello sfond,o al giallastro-grigio-verde del vestito in ombra, al giallo-verde del vestito in ombra, al luminoso abito giallo della regina (personaggio centrale). Il tono rosato dei tessuti colllega l'incarnato dei personaggi al rosso della tunica del giullare. Il blu profondo del vestito della figura sulla sinistra si collega con l'azzurro più chiaro delle vesti sulla destra, con il blu ceruleo del cielo e l'azzurro pallido del manto della figura dietro la regina.
Francois Boucher
Boucher è stato un pittore decorativo: delicato e raffinato. Generalmente utilizzò uno schema di colori triadico, ma due colori, spesso rosso e verde, sono così pronunciati che lo schema può sembrare complementare. I colori erano acidi e freddi, dando così ai toni della pelle un calore supplementare. Usò raramente il viola e i giallo-verdi con parsimonia. Le tinte dell'incarnato erano arancio madreperlaceo, mai rosa: l'anatomia si intuisce, si intravede qualche piccolo accenno delle ossa, solo delle dita, prevalendo la dolce lucentezza della pelle. I tendaggi sembrano sempre essere di seta: sottile, argentea e costosa. I dipinti erano generalmente luminosi sintonizzati sulle alte luci (cielo e pelle) che compongono il 30% dell'area. I suoi cieli erano calmi, i tendaggi mossi e le carnagioni ardenti. I toni scuri raramente erano molto profondi e spesso tendevano ad essere concentrati agli angoli del quadro, occupando meno del 10% dell'area totale.
Immagine in alto: "Toeletta di Venere", 1751, di François Boucher - Metropolitan Museum of Art, New York. (Cliccare per ingrandire).
Le sue armonie di colori erano molto più limitate rispetto a Tiepolo, spesso erano non più di una giustapposizione di complementari, creando un movimento che compensava il languore della scena. Boucher non ha mai usato i terziari come Tiepolo, inoltre anche se usava colori di bassa intensità, tendevano a sprofondare sullo sfondo.
John Singer Sargent
John Singer Sargent (1865-1925) dipinse paesaggi e ritratti ad olio ed acquerello (2500 opere), ma è conosciuto soprattutto per i ritratti (700). Fu molto popolare tra gli americani e i nuovi ricchi, che rappresentò con dignità e brio. Iniziò a dipingere fin da giovane, studiò sotto Carolus-Duran realizzando buoni ritratti fin dal 1879. Il suo Raccoglitrici di ostriche (1879) sembra impressionista, ma in realtà è solidamente basato sulla tradizione: abili pennellate, colori scuri e smalti. Sargent raggiunse la notorietà dopo il famoso ritratto di Madame Gautreau.
"Raccoglitrici di ostriche" di John Singer Sargent. c.1879. Museo delle belle arti. Boston. (Cliccare per ingrandire).
La sua combinazione di colori era semplice: usava spesso i complementari o split complementari con una buona dose di chiaroscuro. Sargent era uomo di mondo (anche se timido), un'eccellente musicista, molto intelligente e in grado di leggere in quattro lingue. Un pittore nella tradizione del Velasquez e Hals, utilizzatori del gesto per delineare lo stile e il carattere. Il suo successo suscitò grande invidia tra le generazioni più giovani e, dopo la sua morte, venne accusato di essere falso e superficiale.
Riferimenti
Queste pubblicazioni sono testi di riferimento, vale la pena consultarli:
1. Color for the Painter by Bridget Riley in Color: Art and Science. T. Lamb & J. Bourriau (Eds.) C.U.P. 1995
2. The History of Color in Art by D. Bomford in Color: Art and Science. T. Lamb & J. Bourriau (Eds.) C.U.P. 1995
Sono anche utili:
3. History of Color in Painting With New Principles of Color Expression. Faber Birren. Van Nostrand Reinhold. 1980.
4. The New Munsell Student Color Set, 3rd Edition. Jim Long Jim. Fairchild Publications. 2011.
5. Colour Theory for Painters by Paul Centore. 99main. More theoretical, including Munsell system. November 2012.