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Storia dell'Arte

Gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni sono "copie" - 3° parte

di Ubaldo DiBenedetto Ph.D Harvard University


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Nell’ affresco Tradimento di Giuda (qui sotto) il diavolo ha la zampa sinistra proprio sopra l’orlo del fondale (freccia) dove fa contatto con lo stesso tavolato liscio e marrone del palcoscenico al livello degli occhi degli spettatori.

Se non fosse il fondale a toccare il tavolato, “l’ orizzonte” in tutti gli affreschi, non reggerebbe alla prova scientifica dei fatti, essendo troppo basso.

 

Che altre giustificazioni offre la Cappella degli Scrovegni per rendere in senso assoluto e oggettivo questa mancanza di realismo quando consideriamo la rivoluzione radicale nei confronti della tradizione bizantina da parte di Giotto, e il naturalismo dell’ arte classica? La medesima altezza dell’orizzonte in ogni affresco accerta, mediante le ricerche del Prof. J.H. Brown, che Giotto copiò ogni scena presentata sullo stesso palcoscenico.

 

Opposto anche a leggi naturali, e altra prova che Giotto copiò il palcoscenico, è l'assenza costante di uccelli o nuvole in ogni scena all’aperto perché il fondale non era decorato in maniera da essere applicabile in qualsiasi scena e anche perché, piegandolo, i costosi pigmenti coloranti secchi (lapis lazulite) si sarebbero frantumati.

Leonardo da Vinci e Raffaello furono i primi artisti che idearono decorazioni sceniche, ma la loro attività rimase limitata in un ambiente privilegiato.

 

Trattandosi dello stesso palcoscenico, non solo vediamo il fondale azzurro non decorato con nuvole, alberi o uccelli, ma anche come si stende da destra a sinistra in posizione verticale fino a toccare lo stesso tavolato liscio marrone in Presentazione al Tempio (freccia):

Fondale e tavolato sono al livello degli occhi degli spettatori che - come devo ripetere - vedevano le Sacre Rappresentazioni in piedi.

Come c'era da aspettarsi, il tavolato è liscio ma anche marrone per essere quello del palcoscenico di legno. Dove avrebbe Giotto visto un tempio costruito su un terreno che aveva questo colore?


Come si giustifica che non si veda neanche un filo d’erba nei precedenti ingrandimenti di due scene all’aperto, e che la superficie terrestre è sempre dello stesso colore?

 

Si noti anche che dietro i personaggi e il tempio non vediamo nient’altro perché il fondale azzurro aveva lo scopo di non includere paesaggi e abitanti dietro la scena che era presentata.

Il fondale azzurro raggiunge—per esempio--la stessa finalità negli affreschi:

 

Cacciata dal Tempio,

Sacrificio di Gioacchino,

Presentazione della Vergine,

Cerimonia del bastoni,

Preghiera per il miracolo

Matrimonio della Vergine.

 

È ovvio che in questo marrone - e azzurro - ci siano minute variazioni di colore e intensità considerando che gli affreschi sono stati esposti alla luce, umidità, temperatura, subendo molti restauri nel corso dei secoli.

 

Essendo gli stessi componenti del palcoscenico dove erano messe in scena le Sacre Rappresentazioni copiate da Giotto, c'è da aspettarsi che fondale e tavolato facciano contatto allo stesso livello del primo affresco,

 

Cacciata di Gioacchino,

Annunciazione ad Anna,

Presentazione Al Tempio,

Matrimonio della Vergine,

eccetera, eccetera.

Per non immaginare la verificabile esistenza dello storico, spazioso fondale del palcoscenico, Giuseppe Basile chiama questo sfondo colorato un “onnipresente involucro azzurro” in “Giotto Restaurato nella Cappella Scrovegni,” Padova , Ministero Per i Beni e Le Attivit à Culturali, Quaderno Pubblication n. 3.
Sembra anche che Luciano Bellosi voglia considerare lo sfondo azzurro negli affreschi un autentico “cielo atmosferico”. Perché Bellosi non spiega l’assenza di nuvole, sole, luna, e uccelli in questo cielo atmosferico, nè per quali ragioni l’orizzonte è tanto basso da essere al livello dei piedi di Gioacchino?

 

Se questo onnipresente involucro azzurro o cielo atmosferico non ha tutte le qualità di un oggetto materiale che occupa una notevole estensione, è dipinto senza variazioni di colore o elementi naturali in tutti gli affreschi, per quali verificabili caratteristiche non può essere il fondale? Era questo “cielo” di Bellosi una anomalia atmosferica tipica del Medio Oriente che fu rivelata solamente a Giotto, o un errore di interpretazione? Se non fosse il fondale che toccava il pavimento del palcoscenico all’altezza degli occhi degli spettatori che vedevano le rappresentazioni in piedi, Giotto avrebbe dipinto questa scena - e tutte le altre - come se fosse sulla vetta di una montagna, solamente quando il cielo era sereno. Vediamo questo livello irreale dell’orizzonte in tutti gli affreschi - specialmente nell' Annunciazione di Anna, e nel Matrimonio della Vergine, ma anche dietro la casa di Anna in Nascita della Vergine.

Spinto dal rabbino Gioacchino sarebbe caduto in un precipizio!

A Valencia, Spagna, gli Amics del Corpus Valencia presentano gli Autos Sacrametales - Sacre Rappresentazioni - su un palcoscenico di legno. Fondale e tavolato, come erano nel medioevo, sono i componenti essenziali. Come si potrà notare, un tradizionale fondale azzurro evita agli spettatori di non essere distratti dalle attività circostanti nella attraente piazza rinascimentale.

 

Si potrà anche notare come fondale e tavolato fanno contatto allo stesso livello in Cacciata e Presentazione al Tempio. Cioè allo stesso livello dei piedi dei protagonisti (freccia alla sinistra) perché anche oggi gli spettatori vedono le rappresentazioni in piedi.

Il fondale era il tradizionale sipario, generalmente azzurro e non decorato. Quantunque gli scienziati non avessero identificato gli attributi del blu, questo colore non era iridescente nè fluorescente e, quindi, perfetto come sfondo.

Il fondale aveva il fine di non far vedere le attività e il paesaggio dietro la scena presentata quindi veniva appeso dietro gli attori. Questo elemento costitutivo del palcoscenico era anche ideale per imitare il cielo, e rendere la scena verosimile.

L’orlo, o la parte terminale del fondale, faceva contatto con il pavimento del palcoscenico per non creare uno spazio al livello degli occhi degli spettatori.

Ecco perché - lo ripeto - vediamo distintamente l’orlo al livello dei piedi di Gioacchino in Cacciata di Gioacchino, e allo stesso livello dei piedi di Giuda in Tradimento di Giuda.

Questa mia ricostruzione che segue ci da un’idea del fondale senza decorazioni e del tavolato piano come li vide Giotto quando copiò la scena della Cacciata di Gioacchino, con gli occhi al livello dove fondale e tavolato si toccavano (freccia):

Vi domando, se Giotto non avesse copiato il palcoscenico, perché vediamo fondale e tavolato nelle stesse dimensioni e colore in tutti gli affreschi?

 

Come abbiamo accennato, fondale e tavolato sono dipinti senza modificazioni.
Il fondale è sempre azzurro; il tavolato sempre liscio e dello stesso colore marrone. Questa caratteristica permette di stabilire che Giotto - un “imbianchino” - dipinse ogni scena di questa prima teologia visiva come era sviluppata dal clero. Cioè in un complesso di gesti descrittivi, per essere presentata muta sul palcoscenico, e non da un artista che non poteva leggere i Vangeli ancora scritti in Latino, nè apparteneva a un ordine sacerdotale. Gli affreschi, come vedremo più tardi, avevano il proposito di essere copie permanenti delle Sacre Rappresentazioni in grandezza naturale per far vedere i particolari dei gesti e delle espressioni del viso a poca distanza.

 

Questi essenziali componenti del palcoscenico di legno furono concepiti inizialmente dai giullari itineranti (mimi) per presentare scene comiche mute. Gli stessi componenti erano anche installati dal clero per sceneggiare le Sacre Rappresentazioni fuori dalle chiese nel XIV secolo.

Disposti fianco a fianco, i due affreschi che seguono ci permettono di vedere che il fondale azzurro tocca il pavimento marrone allo stesso livello (freccia), o punto di vista degli spettatori.

In breve, se non fossero il fondale e il tavolato del palcoscenico di legno, come si spiegherebbe quanto segue nella Cappella degli Scrovegni:

 

1 Perché lo sfondo negli affreschi precedenti ha lo stesso colore azzurro, non è decorato con uccelli, nuvole ecc., ed ha le stesse dimensioni?
2. Perché il terreno ha un colore marrone, non ha erbe o pietre, ed ha le stesse dimensioni?

3. Perché lo sfondo tocca anche il terreno allo stesso livello non naturale dell’orizzonte (freccia) in entrambi gli affreschi?

4. Se non fossero le dimensioni del palcoscenico, perché le scene negli affreschi hanno le stesse dimensioni—200 x 185 cm?

 

L’orizzonte negli affreschi ha catturato l’interesse degli scolastici.

Nello studio Decodificare lo spazio pittorico di Giotto , John Lowell Brown, Dipartimento di Filosofia Estetica Università di Maryland, fa risaltare due “inconcepibili anomalie” negli affreschi.

(http://www.cultor.org/Estetica/Estetica.html. 2010)

Brown intitolò la prima anomalia la “Riposizione dell’orizzonte all’altezza della testa” e richiama l'attenzione alla seguente illustrazione per indicare dove l’orizzonte sarebbe apparso in Cacciata di Gioacchino (freccia), se Giotto avesse manifestato il realismo al quale si dedicò per iniziare una delle principali innovazione nella pittura.

( http://www.philosophy.umd.edu/Faculty/jhbrown ).

L’orizzonte è un’anomalia, in quanto è il punto in cui il fondale fa contatto con il tavolato del palcoscenico di legno.

 


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