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Storia dell'Arte

Gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni sono "copie" - 4° parte

di Ubaldo DiBenedetto Ph.D Harvard University


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Illustreremo con documenti le altre anomalie dopo questa ultima analisi del fondale facendo uso di un Digital Color Meter (Strumento che registra l’intensità dei colori).

 

Gli Ebrei ancora utilizzano un calendario nel quale i mesi durano quanto un ciclo lunare: 29 o 30 giorni. La Pasqua ebraica viene (e veniva) celebrata il 14 esimo giorno del mese Nissan. Cioè, in corrispondenza della luna piena di Marzo e di Aprile.

 

Per ricordare la morte di Gesù, i cristiani celebravano la Pasqua il 14 Nisan che, secondo Giovanni (18: 1-11) era avvenuta in quel giorno.

 

Se Giotto avesse seguito i Vangeli Sinottici, avremmo visto la luna nel Bacio di Giuda?

 

Non la vediamo perché il fondale del palcoscenico nel XIV secolo non era decorato. Questa tipicità rende indiscutibile perché - perdonate la ripetizione- non vediamo mai stelle, sole o nuvole.

 

Durante la mia ultima visita alla Cappella degli Scrovegni, non mi fu permesso (Grazie a Dio! ) di appoggiare il Digital Color Meter sugli affreschi, nè di avvicinarmi alla Cacciata di Gioacchino.

 

I siti web www.wga.hu e Cultor College furono d’aiuto per procurarmi ottime fotografie a colori dei riquadri.

 

Tenendo in conto l’età degli affreschi, i restauri e l’influsso della luce, umidità e altre condizioni metereologiche:

1. Lo sfondo azzurro in una scena di notte ( Bacio di Giuda ) riflette il colore blu con una densità luminosa Tappi di 232 gradi (Digital Color Meter— Generic Profile B):

 

 

2. La densità luminosa Tappi di 223 gradi è, pressappoco, la stessa (Digital Color Meter—Generic Profile B): in scene che hanno luogo di giorno, come in Cacciata di Gioacchino.

 

2. Tavolato con pendenza tradizionale:

 

Alzandosi, Maria apparirebbe una gigantessa!

 

Anche quando la vediamo seduta, Maria è più alta del maggiordomo che sta bevendo il vino. I Vangeli non lo suggeriscono. Nell’affresco Nozze di Cana Maria appare più alta del maggiordomo in piedi perché è seduta nel lato posteriore del tavolato che era inclinato rispetto a quello frontale.

 

L’inclinazione o pendenza del tavolato evitò che tutti gli attori in piedi - le cameriere, il maestro di cerimonie e gli assistenti - non bloccassero il viso degli ospiti che erano seduti dietro di loro.

Si noti lo stesso colore marrone del tavolato che vediamo negli altri affreschi.

 

 

La pendenza era una caratteristica indispensabile quando consideriamo che gli spettatori vedevano le scene in piedi, e il tavolato era, più o meno, all’altezza delle spalle degli spettatori. I palcoscenici moderni hanno una pendenza dal 3% al 5%.

 

Nell'Ultima Cena senza la pendenza del tavolato gli apostoli seduti più vicini agli spettatori avrebbero bloccato il viso degli altri apostoli, una caratteristica presente in tutti gli affreschi.

 

3. Disposizione dei personaggi sul palcoscenico — particolari.

 

Come gli spettatori vedevano le scene era una caratteristica propria del teatro, e non della pittura medievale. Siccome le scene erano presentate secondo l’ordine cronologico degli eventi, gli spettatori dovevano passare di fronte al palcoscenico in una determinata direzione, come spiegherò fra breve.

 

Nel medioevo il teatro non aveva sedie. Nel 1264, dato che la chiesa era un ambiente troppo stretto per lo svolgimento di scene teatrali, ma pure inadatto alla rappresentazione drammatica, il dramma sacro passò dall’interno della chiesa alla piazza per ospitare le messe in scena progressivamente più elaborate concepite dagli appassionati al teatro, con le dovute cautele teologiche. L’originale, semplice dramma sacro passò alla presentazione di molteplici episodi, o Sacre Rappresentazioni , per illustrare semplici storie della vita di Gesù - come vediamo negli affreschi - con tradizionali gesti ed espressioni del viso comprensibili da tutti.

 

Il tavolato di legno, rialzato per ragioni visive rispetto agli spettatori, assunse i requisiti di un palcoscenico all’aperto. Le Sacre Rappresentazioni aumentarono il numero degli spettatori annualmente perché il teatro presentava un attrattivo aspetto culturale - ma anche necessario dal punto di vista dei precetti del Cristianesimo.
L’arte del teatro - opposta a quella della pittura - sviluppò una tecnica particolare per presentare scene descritte solamente con la mimica, modellini di scena suggestivi (case, templi, muraglie, ecc.) e costosi costumi.

 

Siccome nella piazza si rappresentavano scene durante la Messa ma anche quelle descritte nei Vangeli, il palcoscenico era considerato un altare all’aperto.
Per mantenere la stessa disciplina richiesta in chiesa, i sacerdoti imponevano agli spettatori di passare di fronte al palcoscenico in una processione circolare che andava da destra a sinistra. La dextera richiede anche oggi di entrare a San Pietro dalla porta destra e uscire dalla sinistra. La processione permetteva il cambiamento di scena non appena l’ultimo spettatore passava di fronte al palcoscenico.

 

Le Sacre Rappresentazioni originali non avevano un copione nel dialetto o lingua locale e il soggetto era sempre liturgico. Stando in piedi al lato destro del palcoscenico il corego - sacerdote predicatore - identificava i personaggi principali che erano sempre disposti in una linea che andava da destra a sinistra lungo la parte frontale del palcoscenico. Cioè nell’ordine secondo il quale ogni personaggio era incluso nella successione cronologica degli eventi della scena.

 

Il Bacio di Giuda (qui sotto) è indicativo di una scena con molteplici eventi, descritta tenendo in mente la processione circolare.

Andando da destra a sinistra , il predicatore indicherebbe Caifa (primo evento) che entra nel Giardino di Getsemani per arrestare Gesù, poi Giuda che abbraccia Gesù (secondo evento) e, per ultimo, San Pietro che taglia l’orecchio di Malco (terzo evento) dopo aver visto Gesù arrestato.

 

Ma andando da sinistra a destra , come raccomandano le guide della Cappella per vedere gli affreschi nell’ordine cronologico, San Pietro taglierebbe l’orecchio di Malco prima che Caifa indicasse Gesù ai soldati. E’ questo un errore da parte di Giotto, o il modo di affrescare le scene esattamente come erano presentate sul palcoscenico, e erano vedute dagli spettatori?

 

La Nascita della Vergine è anche un esempio di scena con molteplici eventi da vedersi andando da destra a sinistra.

 

Passando da sinistra a destra di fronte all’ affresco-- la direzione raccomandata delle guide della Cappella per vedere gli affreschi nell’ordine cronologico: la vicina porta il regalo (primo evento); la donna in rosso dfa il bagno alla prima Vergine (secondo evento); Anna abbraccia la seconda Vergine (terzo evento).

 

Passando da destra a sinistra di fronte al palcoscenico, il predicatore indicava la mamma che abbraccia Maria (primo evento), poi la donna in rosso che fa il bagno alla stessa neonata (secondo evento) e, finalmente, la vicina che, dopo aver sentito la buona notizia, porta un regalo a Anna (terzo evento).

 

Se questo ordine che mette gli eventi in un rapporto realistico non è accettato dalla Cappella degli Scrovegni, perché contraddire il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello pseudo-Matteo dove leggiamo che Anna non ebbe gemelle ?

 

Si noti anche che per essere un modellino di scena abbastanza piccolo per essere disposto nel palcoscenico, la casa di Anna ha solamente una camera, quella da letto. Ecco perché la porta è più bassa della donna che va a prendere il regalo.

Malgrado la contraddizione fra Giovanni gli altri Evangelisti riguardante la cronologia dell’evento, quando il teatro presentava la scena della Cacciata dei Mercanti dal Tempio, il corago - il sacerdote predicatore - indicava prima i tre sommi sacerdoti alla sinistra che cospirarono per uccidere Gesù dopo la resurrezione di Lazzaro, poi Gesù al centro che alzava la frusta e, per ultimo, i discepoli che ammiravano l’atto coraggioso.

 

Ma andando da sinistra a destra, gli apostoli avrebbero ammirato Gesù prima dell’atto coraggioso.

 

Giotto non cambiò la posizione dei protagonisti come li vide sul palcoscenico per poter dare a coloro che li vedevano solamente nella Cappella degli Scrovegni lo stesso ordine dei tre eventi.

 

Un altro esempio del modo di presentare la scena multipla sul palcoscenico è un procedimento standard dimostrato anche nel Tradimento di Giuda:

Passando davanti al palcoscenico da destra a sinistra , gli spettatori vedevano prima i sommi sacerdoti che avevano cospirato per arrestare Gesù, il sommo sacerdote che dà il secchetto con i denari a Giuda, Giuda che è indeciso e, per ultimo, il diavolo che lo spinge a tenerlo.

 

Andando da sinistra a destra, il gesto del diavolo sarebbe il primo evento

 

Il problema che irritò i professori della Art Association of Indiana, e molti turisti che intervistai in loco nel 2010, era la mancanza di un cartellino sotto questo affresco che giustificasse l’ordine cronologico degli eventi e la disposizione dei tre personaggi.

 

4 . Sproporzionate strutture architettoniche ed elementi di scena dipinti:

Il Professore Brown rese manifesto che le strutture architettoniche negli affreschi erano sproporzionate poichè erano i modellini di scena mobili. Brown proiettò le due seguenti illustrazioni per comparare le proporzioni del mansio (piccola casa o modellino di scena) a sinistra in Presentazione della Vergine, e quelle di un tempio in proporzioni naturali a destra. Si notino gli incredibili, pericolosi gradini in proporzione ad Anna (sinistra) per essere quelli di un modellino.

 

Ma, come disse Adamov, il teatro è dove il reale e l’irreale, l’immaginabile e il consueto convivono.

In aggiunta al precedente modellino, il tempio nell’affresco Cacciata di Gioacchino (sotto) è anche un modellino perché non ha tetto, e ha spazio solo per due persone. La casa di Anna ha solamente la camera da letto, anche se quello che percepivano gli spettatori era un vero palazzo sul palcoscenico. Si notino infatti il bassorilievo nel timpano e anche le decorazioni geometriche lungo i muri.

 

 

La casa medievale, specialmente la parte a forma triangolare e i muri di pietre e mattoni, è come quelle che Giotto vedeva a Padova e nei dintorni.

In Nozze di Cana sono notevoli le tavole dipinte della quinta e i tre diaframmi verticali di tela inchiodati direttamente sul telaio. Mi riferisco alle tre sezioni rettangolari (angolate per dare forma alla sala) che sono decorate con strisce rosse e gialle che prendono il posto delle pareti di una sala da pranzo. Le sezioni sono modellate sulle tre tavole del trittico d’altare. Il fatto di poter piegare le tre sezioni rendeva il trittico facilmente trasportabile, oltre che di uso universale nella storia dell’arte della Chiesa e del teatro.

Anche oggi vediamo una tradizionale quinta con tre tavole in Inghilterra quando presentano i Mystery and Miracle pays (Sacre Rappresentazioni):

La quinta e’ derivata dal trittico, il polittico formato da tre scomparti che possono essere congiunti con funzione di fondale d'altare. Il trittico era popolare per essere facilmente piegato e trasportato.

 

Paragonabile al paravento, il trittico è abbastanza basso e permette di vedere oltre le cerniere superiori.

 

In Nozze di Cana, la quinta dipinta è un trittico

Ha tre sezioni, ma è anche poco elevato da far vedere il fondale azzurro.

 

Si tratta del fondale azzurro anche perché, conforme alle stesse caratteristiche negli altri affreschi, non è decorato con nuvole, stelle, sole, uccelli, ecc., e appare dietro le strutture architettoniche poco elevate sia rispetto ai protagonisti, sia ad altri oggetti determinati come sedie, tavolini, vasi…

 

Se Giotto non avesse copiato la quinta, come architetto non avrebbe mai dipinto una sala senza volta e con pareti così basse che fanno vedere il cielo.

 

Che altre spiegazioni offre la Cappella degli Scrovegni?

 

Possiamo determinare che la quinta è una copia del trittico perché le parti laterali - indicate dalle frecce nella seguente illustrazione - hanno uno spessore di circa 5 cm. Cioè lo spessore delle cerniere sulle quali vennero inchiodate le tele dipinte come l’interno di una stanza. Queste parti laterali hanno anche un colore bianco che le fa distinguere dal resto della quinta.

Il muro di una camera nel medioevo non misurava 5 cm.

Le frecce indicano come la parte laterale del telaio di una quinta usata recentemente in Inghilterra, e la parte del telaio della quinta in Nozze di Cana abbiano un simile spessore, ma sono colorate differentemente.

 

Per essere la stessa quinta del palcoscenico all’aperto, vediamo gli alberi a sinistra; il fondale azzurro non decorato a destra.

5. Costosi costumi teatrali — particolari

 

Gesù nacque povero e visse povero. Giovanni ci informa che Gesù indossava una tunica ”… senza cuciture, tessuta per intero dall’alto in basso” (19:23).

In Purificazione del Tempio Gesù indossa una costosissima dalmatica (destra) con cuciture d’oro e rosse (Feste della Passione del Signore).

Si notino le stesse strisce tradizionali ricamate in oro intorno al collo, nelle maniche, e quelle verticali che possiamo vedere anche nelle foto di una dalmatica (a destra) che i diaconi ed i vescovi indossano nella Messa Solenne.

 

Nel medioevo non vi erano costumisti del teatro, solo sarti della Chiesa, e i costumi dovevano colpire lo spettatore. Quando la Chiesa riconobbe il valore didattico delle Sacre Rappresentazioni, e si assicurò che il teatro non ispirasse idolatria, il clero si dedicò a far distinguere vivamente i personaggi importanti prestando costose stoffe pregiate e abbigliamenti d'oro ai produttori del teatro.


Ecco perché Gesù indossa la stessa dalmatica nell’affresco Ingresso a Gerusalemme.

Si notino le stesse strisce, quantunque l’oro non sia molto visibile.

 

Se accettiamo la tesi che Giotto non copiò il teatro in ogni dettaglio, si deve al permesso concesso dalla Chiesa di non attenersi alla descrizione dell’apostolo Giovanni?

 

Gli abiti vescovili erano costumi ideali sul palcoscenico.

Come possiamo vedere nel Bacio di Giuda, il sommo sacerdote Caifa indossa una dalmatica ricamata in oro che lo distingue dagli altri soldati.

 

E’ plausibile che la massima autorità spirituale degli ebrei, voglia indossare un paramento liturgico cristiano indossato dal vescovo nelle Messa Solenne?

 

E’ possibile pensare di portare una tunica, considerata fuori dell’ordinario per il costo della stoffa, in un'operazione militare di notte fra soldati che portano armi e torce?

 

Si noti anche che, contrario alla logica e alle tradizioni religiose, il sommo sacerdote ebraico in questo affresco indossa la stessa costosa veste sacra - quantunque verde - ricamata in oro che indossa Gesù, (Domeniche e Ferie di Avvento).

Mentre nel Vangelo di Giovanni il figlio di Dio visse povero, sul palcoscenico Gesù visse ricco. Molto ricco!

Il teatro era teatro anche nel medioevo.


Per chi volesse inviare commenti o contattare il prof. Ubaldo DiBenedetto via mail: ubaldod@verizon.net


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