
Lo svolgimento generale della storia conosciuta dalle differenti versioni del Karmavibhanga è stato condensato, ristrutturato e ricomposto dal progettista sacerdotale di Borobudur, non solo per rispettare [ 1 ] lo spazio disponibile.
Il Karmavibhanga, probabilmente scritto nell'antica India nei primi secoli dC, delinea i principi fondamentali del buddismo che possono essere applicati nel loro contesto globale e senza tempo per tutta l'umanità. Oltre ai temi tradizionali modellati sulle convenzioni e stili di rappresentazione indiani, le storie si dispiegano nei dintorni locali di Giava intorno al IX secolo. Immagini della felicità umana e celeste erano in realtà sul modello di quelle che erano tradizionalmente considerate come migliori e più desiderabili per l'uomo, impreziosite da descrizioni tratte dalla letteratura religiosa dei buddisti ed indù. Oltre allo stereotipato paesaggio fiabesco e ai convenzionali dettagli favolosi della concezione dell'uomo del cielo, e alle rivelazioni cruente delle pene dell'inferno, i creatori di questa serie di rilievi hanno assorbito gran parte degli ambienti reali che hanno incontrato e osservato intorno a loro.
Ci sono in tutto 160 pannelli con scene che devono essere opportunamente distribuite, specificando il loro contenuto, per produrre gli scenari più efficaci, portando visivamente i messaggi di fondo, attraverso la cooperazione e il talento artistico degli artigiani che li hanno realizzati.
Il Karmavibhanga, probabilmente scritto nell'antica India nei primi secoli dC, delinea i principi fondamentali del buddismo che possono essere applicati nel loro contesto globale e senza tempo per tutta l'umanità. Oltre ai temi tradizionali modellati sulle convenzioni e stili di rappresentazione indiani, le storie si dispiegano nei dintorni locali di Giava intorno al IX secolo. Immagini della felicità umana e celeste erano in realtà sul modello di quelle che erano tradizionalmente considerate come migliori e più desiderabili per l'uomo, impreziosite da descrizioni tratte dalla letteratura religiosa dei buddisti ed indù. Oltre allo stereotipato paesaggio fiabesco e ai convenzionali dettagli favolosi della concezione dell'uomo del cielo, e alle rivelazioni cruente delle pene dell'inferno, i creatori di questa serie di rilievi hanno assorbito gran parte degli ambienti reali che hanno incontrato e osservato intorno a loro.
Ci sono in tutto 160 pannelli con scene che devono essere opportunamente distribuite, specificando il loro contenuto, per produrre gli scenari più efficaci, portando visivamente i messaggi di fondo, attraverso la cooperazione e il talento artistico degli artigiani che li hanno realizzati.
Il primo e l'ultimo pannello seguono la prima e l'ultima strofa del testo Karmavibhanga, ma le selezioni e le sottolineature sono state fatte nei versi in mezzo. L'architetto-designer comunque ha rigorosamente seguito la storia del Karmavibhanga, sulla base di un parallelismo di causa ed effetto.
Tuttavia, l'architetto-designer deve aver avuto accesso ad altre fonti letterarie.
Tutti i ricercatori hanno concordato su questo. Molte scene, come quelle che rivelano l'esistenza di altri mondi dell'universo, trovano descrizioni parallele nell'Abhidharmakosa di Vasubandhu, come dichiarato da Hikata e Fontein.
La rappresentazione del mondo dei garuda [ 2 ] tra quelli di altri esseri semi-divini, sembra essere stata ispirata da altre fonti, come quelle preferite dalla prima tradizione Theravada, che resta viva ancor oggi in Myanmar e Thailandia.
In tali sistemi, il mondo dei garuda si trova nel favoloso legno Simbalivana degli alberi Red Cotton, ai piedi del monte Meru, confinante con il mondo sotterraneo dei naga. E' concepito come uno dei mondi buoni (sugati), che, secondo il progettista sacerdotale di questa serie di rilievi, può essere raggiunto con buone azioni come venerare e riverire persone di vera conoscenza e purezza.
Tuttavia, l'architetto-designer deve aver avuto accesso ad altre fonti letterarie.
Tutti i ricercatori hanno concordato su questo. Molte scene, come quelle che rivelano l'esistenza di altri mondi dell'universo, trovano descrizioni parallele nell'Abhidharmakosa di Vasubandhu, come dichiarato da Hikata e Fontein.
La rappresentazione del mondo dei garuda [ 2 ] tra quelli di altri esseri semi-divini, sembra essere stata ispirata da altre fonti, come quelle preferite dalla prima tradizione Theravada, che resta viva ancor oggi in Myanmar e Thailandia.
In tali sistemi, il mondo dei garuda si trova nel favoloso legno Simbalivana degli alberi Red Cotton, ai piedi del monte Meru, confinante con il mondo sotterraneo dei naga. E' concepito come uno dei mondi buoni (sugati), che, secondo il progettista sacerdotale di questa serie di rilievi, può essere raggiunto con buone azioni come venerare e riverire persone di vera conoscenza e purezza.